
IL CASO E GLI ATTORI COINVOLTI
La Valdastico avrà certamente una grande influenza sui luoghi che attraverserà, influenza che sarà differente a seconda dei contesti. Infatti, nella provincia di Vicenza, questa autostrada diminuirà il congestionamento della A4 e migliorerà la capacità di importazioni di questa provincia (capacità che è tra le più alte d’Italia). Nella provincia trentina, invece, l’influenza sarà sulla conformazione del territorio, ma anche cul contesto sociale e culturale, ciò spinge la Regione ad opporsi al progetto.
Ecco il riassunto dei punti a favore e di quelli contrari:
I FAVOREVOLI sostengono che l’allacciamento tra A31 e A22 (Passo della Fricca) ha caratteristiche inadeguate ad un tratto di lunga percorrenza. Il traffico di viaggiatori-turisti è in continuo aumento e sta raggiungendo i limiti di saturazione che potrebbero portare al blocco della circolazione. Per l’area veneta si tratterebbe di un’alternativa in più che va a completare il ventaglio di strade trasversali, aggiungendosi all’A27 (TV V. Veneto) e A28 (Conegliano, Portogruaro, Pordenone), offrendo inoltre una connessione privilegiata con il sistema atesino per la fascia Pedemontana veneta, alleviando il traffico sulla S.S.47 Valsugana. La Valdastico rappresenterebbe anche un accesso privilegiato alle aree “interne” e contrasterebbe lo spopolamento delle aree montane.
Per quanto riguarda il piano economico si riscontrerebbe, nell’arco di dieci anni, un incremento del PIL Veneto e Trentino che oscilla da un minimo di 0,59% ad un massimo di 1,41% medio annuo; nel segmento Trento-Vicenza si andrebbero a creare 6,6 miliardi di euro aggiuntivi sul PIL (incremento medio annuo di circa 660 milioni di euro).
Infine, nel triangolo Trento-Verona-Vicenza si creerebbe un aumento nel PIL di 16,6 miliardi aggiuntivi.
I CONTRARI sostengono che, oltre al notevole costo della progettazione e dell’opera in sé, i progettisti hanno una scarsa conoscenza dei luoghi coinvolti e non hanno tenuto in considerazione il contesto sociale e culturale in cui si andrebbe a realizzare il progetto. La progettazione, inoltre, non ha verificato le criticità e le problematiche reali relative al campo su cui si andrebbe a svolgere il lavoro, senza contare l’eccessivo consumo di suolo della Valdastico che questo impiegherebbe. La valle è oltretutto caratterizzata da una circolazione atmosferica sfavorevole, che causa un ristagno d’aria che avrebbe una ancora maggiore incidenza sugli abitanti dopo la realizzazione dell’opera. Si teme un incremento del rischio relativo di mortalità di circa il 15%: sarebbe dunque una minaccia sia per l’ambiente che per la salute delle persone. Un’ulteriore punto a sostegno dei contrari è lo spostamento di una parte del traffico sull’autostrada A22 (Brennero) che finirebbe per congestionarla definitivamente. Nello studio dell’impatto ambientale i progettisti si concentrano solamente sulla costruzione del nuovo tratto senza contestualizzarlo nell’insieme delle reti viarie già esistenti nel Nord-Est dell’Italia.